La ritenuta d’acconto

La ritenuta d’acconto è una somma che viene trattenuta da chi eroga un compenso sull’importo totale dovuto al proprio creditore. Il soggetto che eroga il compenso, prende il nome di sostituto in quanto tenuto al pagamento dell’imposta per conto di un altro soggetto chiamato sostituito. Il legislatore ha previsto due ipotesi di sostituzione:

1- la sostituzione a titolo di imposta – in questo caso il sostituto assolve completamente l’obbligo fiscale estinguendo l’obbligazione tributaria del sostituito;

2- la sostituzione a titolo di acconto – in questo caso il sostituto trattiene dai compensi erogati un acconto sull’imposta complessiva non esaurendo, quindi, il prelievo erariale.

Fatture ricevute con ritenuta d’acconto

Quando riceviamo fattura dal commercialista, consulente del lavoro, architetto o comunque professionisti in genere, la riceviamo con esposta la ritenuta d’acconto. Sembra, quindi, di pagare qualcosa in più, ma non è così. Infatti, l’importo che viene bonificato al professionista non è il totale della fattura, ma il NETTO A PAGARE (ossia il totale della fattura – la ritenuta d’acconto).

La ritenuta d’acconto dev’essere versata tramite modello F24 entro il 16 del mese successivo dalla data di pagamento della fattura. La somma del bonifico e del modello F24 versato a titolo di pagamento della ritenuta, coincide con il totale della fattura. Quindi, non è stato pagato qualcosa in più ma è stata pagata la stessa somma in maniera diversa: una parte con bonifico e una parte con ritenuta d’acconto.

Fatture emesse con ritenuta d’acconto

Quando emettiamo fattura con ritenuta d’acconto non stiamo incassando di meno, infatti il cliente pagherà il netto ad incassare (ossia il totale fattura – ritenuta d’acconto), che è inferiore rispetto al totale fattura. Ma il cliente, verserà entro il 16 del mese successivo all’incasso, la ritenuta d’acconto, che non va persa, ma è un anticipo del pagamento delle imposte. Questo importo verrà restituito nel momento della dichiarazione dei redditi. Ipotizziamo che abbiamo da pagare € 8.000 di imposte e ci abbiano trattenuto ritenute d’acconto per 3.000 nell’arco dell’anno. In dichiarazione dei redditi pagheremo € 5.000, ecco che il minor incasso che abbiamo avuto nel corso dell’anno lo ritroviamo nella dichiarazione dei redditi sotto forma di minor imposte.